True Love: Book 2.5 (Italian Edition) by Adelia Marino & Federica Alessi

autore:Adelia Marino & Federica Alessi [Marino, Adelia & Alessi, Federica]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-06-29T22:00:00+00:00

Credevo che le scopate nei vicoli accadessero solo nei romanzi erotici che leggevo, che fossero una fantasia proibita delle scrittrici. Invece erano reali, potevano succedere e lo potevo confermare. Giorni prima, Keiran mi aveva scopato in un vicolo. Era stato selvaggio. Non avevo altri termini per descrivere lui e quel momento. E… non avevamo usato il preservativo. Probabilmente ricordava che prendevo la pillola. Ero sana e non ero stata con altri ragazzi dopo Keiran, ma lui, era stato con altre ragazze? Lo conoscevo abbastanza da sapere che non mi avrebbe fatta sua in quel modo se fosse stato il contrario. Dio, perché era tutto così complicato? Nonostante mi avesse trattata come una semplice pezza per pulire le scarpe, mi sentivo al settimo cielo. Cavolo, ero un casino. Avrei dovuto essere arrabbiata e invece bramavo solo dell’altro sano sesso selvaggio... Bramavo il suo tocco, le sue labbra. Ora capivo cosa volesse dire Faith. Per quel motivo mi trovavo di nuovo nello stesso locale di quella sera: speravo di incrociarlo di nuovo ma, due ore e un paio di cocktail dopo, di lui non avevo visto nemmeno l’ombra varcare l’ingresso dell’Exchange. Le voci, le risate e le grida delle clienti scatenate sulla pista da ballo erano soffocate dalla musica che usciva dalle casse: i Green Day intonavano 21st Century breakdown.

«Se sei qui per lui, ti dico subito che non c’è: è in servizio», disse una voce accanto a me. Sollevai la testa e smisi di giocherellare con la cannuccia per osservare il tipo che aveva parlato. Corrugai la fronte nonostante lo avessi riconosciuto ma la domanda “In servizio?” mi si doveva leggere in faccia. Era il ragazzo che due sere prima era con Keiran. Mi aveva in qualche modo ‘sgamata’, quindi perché nascondere la verità? «Non sai niente di lui. Sei la sua ragazza?», chiese. Scossi il capo. No, sono la ragazzaccia che si è scopato contro il muro nel vicolo. Mi sarei dovuta sentire “sporca” e invece ero solo eccitata all’idea che potesse succedere di nuovo. «Da come ti guardava, ero convinto che quella sera si fosse finalmente deciso a trovarsene una». Scossi di nuovo il capo e non potei fare a meno di domandarmi come mi avesse guardata. «Sono Jordy», aggiunse, allungando la mano verso di me per presentarsi. Esitai a rispondere. «Faraday ti ha mangiato la lingua, l’altra sera?», ridacchiò e io arrossii.

Buon Dio.

«Sono Eden», riuscii finalmente a pronunciare, presentandomi. La sua bocca si spalancò formando una O di sorpresa. Bene, ma non benissimo. Jordy, a quanto pareva, sapeva di me. Pochi secondi dopo, lo sentii ridere.

«Sono curioso di vedere la sua faccia quando ti vedrà», disse, alzandosi. Tirò fuori un paio di banconote dalla tasca posteriore del jeans e le lanciò sul bancone verso il barista. «Forza, alzati», ordinò.

«Non verrò con te».

«Oh, andiamo, occhi blu».

«Non esco dai locali insieme a degli sconosciuti».

«Lieto di sapere che Faraday non ti ha mangiato la lingua». Alzai gli occhi al cielo e scossi il capo.

«Lieta di sapere che idiota chiama idiota», ribattei, sarcastica a mia volta.

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